HUMAN INSTALLATIONS   ARTISTS WORKS EVENTS CONTACT WEB TV NEWS  
 
  AWARDS
CATALOGUE
 


Performance Art              

Videoart              

Drawings              

Installations              

Film              

 

 

  EX CORPORE
Installation, sculpture, performance art by KYRAHM
Videoart by Kyrahm and Julius Kaiser

La realizzazione di quest’opera è frutto di una intensa ricerca.
Ho partecipato a numerosi festival internazionali riguardanti la performance art incontrando altri artisti dell'action art, live art e body art, recuperando cimeli provenienti dalle azioni live. Artisti che hanno fatto la storia della performance art. E' una ricerca molto ampia che mi ha portato ad effettuare numerosi viaggi tra Europa e Stati Uniti, in quei paesi dove la live art è diffusa. Ogni oggetto costituisce un pezzo unico.
Nel medioevo con l’espressione latina “ex corpore” erano indicate le reliquie appartenute alla carne dei santi. Nel video vesto il mio alter ergo con i cimeli.

To get rid of the past art must violate its relics, recycle them in other works and deprive them of their sanctity. But has the moral duty to provide them with new meanings just as deep.
I have been travelling for over a year to retrieve the original props from body artists that I use to exorcize the evil in the world with the ritual of performance. I dress my alter ego with the HIV+ blood-soaked wig of Ron Athey, the pearls worn during Annie Sprinkle and Beth Stephens’s Blue Wedding happening against homophobia and pollution, Cuco Suarez’s clogs when he staged a terror attack in Madrid and Franko B’s bleeding Kit. With my blood collected in a jar, the common thread that unites the relics, I baptize the work. When I extract the needles from my face the blood drips and paints my face. I so exorcise disease, war, homophobia and environmental disasters. As of mid August I will start again to collect my blood (documented on kyrahm.com) in order to repeat the ritual once again. After this action my alter ego will be left with the video to compose an installation. Live music by Alessio Contorni. The whole research is being documented by Julius Kaiser in the film “Kyrahm cries blood”.
 

EX CORPORE COLLECTION by KYRAHM
Kyrahm's Studio Art Gallery - Ardea, Rome - Italy

FRANKO B'S BLEEDING KIT 4/10

RON ATHEY - Needles and Wig
from his Performance "Self Obliteration III"
NRLA, Glasgow

CUCO SUAREZ - Shoes
from his Performance " Las noticias se escriben con sangre"
El Arte es Accion, Madrid

Ron Athey:
"In the Obliteration actions, I restricted myself to using only a few props: wig, brush, needles, and a few sheets of glass. The action in I & II starts with hair brushing and ends in a bloody viscous mess. Self-Obliteration III will be the closing action: mortification of the flesh, the lid on the display coffin, so to speak.Obliteration of the self, non-reproductive futurity, death drive. Lacanian jouissance. I feel guilty for my darkness. The changing polemics of blood, the challenge of contextualizing a solo live sex show into ecstasis. The underlying drive is in my history, of testing HIV+ in 1986, an obsession with the preceded and was left over was the time when everyone died around me. And survivors guilt, and three-therapy nonchalance. And finally as boring to talk about as cancer, an updated and raggedy post-AIDS state to be mindful of.All this inspiration and intention, to be expressed with no words but two long blonde wigs and a hair brush, 10 pins or needles, 4 rectangular sheets of plate glass, 750 ml veterinarian’s birthing lubrication, served up on a platform set at eye level."
Temi come la morte, la malattia, la corruzione della carne, in Athey sono esplosivi.
Mi ritrovo in prima fila, ad aiutare l'artista al museo CCA di Glasgow: contattai Ron per chiedere se avessi potuto avere una delle freccie del suo S.Sebastian,dove l'artista viene trafitto on stage da frecce d'acciaio. Athey mi fa sapere che non è più in possesso di quegli strumenti, ma è disposto a donarmi i suoi aghi e la sua parrucca.
Durante la performance “Self Obliteraton” Athey sale su un parallelepipedo alto un metro e mezzo. E' completamente nudo con una parrucca bionda. Prende una spazzola ed inizia a pettinarsi. Un rumore assordante è scandito dalla spazzola che batte a terra. Toglie la parrucca: è infilata nella testa di Athey con degli aghi incredibilmente lunghi. Dalla sua testa inizia a zampillare sangue. Otto persone svengono, è un delirio mistico.. Ron maneggia, manipola, si lava ed è immerso nel suo sangue. I suoi zampilli di sangue disegnano opere d'arte su lastre di vetro che passa sul corpo provocando un rumore stridulo.
Le lastre che posiziona in verticale compongono rettangoli di sangue attorno a se, rimette la parrucca ed inizia a infilare il suo pugno chiuso dentro l'ano: è la fase II, punitiva, dopo l'estasi.
Una cascata di sale travolge l'artista: il pubblico si copre gli occhi, qualcuno scappa: scatta la paura del contagio, degli aghi e del sangue. Alla fine dell'evento Ron inserisce la parrucca dentro una bottiglia di plastica e me la dona.
Nel video è registrato il momento del recupero della parrucca consegnata a me da Ron Athey subito dopo la performance, mentre gli aghi di Ron sono stati raccolti da Dominic Johnson, artista della Live Art anglosassone. L’azione è avvenuta presso il museo CCA di Glasgow, durante il festival “National Review of Live Art”
L’incontro con questo artista è stato fondamentale per la realizzazione della mia performance “Human Installation III: Sacrifice “

Le scarpe sono state recuperate il 2 luglio 2009 a Madrid, durante l’evento “El arte es Accion” organizzato da Marce-li Antunez Roca. Provengono dall’azione “«Las noticias se escriben con sangre” dell’artista asturiano Cuco Suarez.
Davanti il teatro Val di Madrid in una piazza scatoloni di carta abbandonati ed un filo con dei fogli di giornale appesi.
Da una renault scassata escono due soggetti improbabili: un uomo nudo con zoccoli olandesi rossi e un altro uomo con cappello da cowboy e tuta da petroliere in tacchi a spillo.
Hanno delle 24 ore e si recano decisi al centro della piazza. Legano gli scatoloni, svuotano una tanica di liquido trasparente, uno di loro tira fuori un accendino… la gente accalcata intorno da ironica diventa preoccupata: capisce che la tanica conteneva benzina:le fiamme divampano ed iniziano tutta una serie di esplosioni… le gente scappa, urla, alcuni sono troppo curiosi e si avvicinano: è l’atto di terrorismo poetico di denuncia della guerra postcoloniasta dell’artista Cuco Suarez, un esorcismo della violenza attraverso lo smantellamento delle pulsioni belliche.
Arriva la polizia, i vigili del fuoco. Ma ciò che a noi italiani sorprende maggiormente è che è il ministro della cultura spagnola in persona a rassicurare gli addetti alla sicurezza.
Cuco Suarez si riveste, è elegante come un business man. Prende un secchio e cosparge di sangue di maiale le pagine di giornale appese al filo mosse dal vento. “Le notizie si scrivono col sangue”. E in questo gesto semplice e bizzarro racchiude la spettacolarizzazione del dolore da parte dei media, la desensibilizzazione collettiva, un messaggio di pace.
Subito dopo l’azione ho recuperato gli zoccoli olandesi ormai carbonizzati.

Bleeding Kit di Franko B consiste negli attrezzi medici necessari per permettere all’artista di sanguinare durante la sua performance “I miss you”. Gli attrezzi sono divenuti un’opera originale di Franko B inserita in una scatola di design disegnata dall’artista (la numero 4 su 10).

Il mio alter-ego indossa le perle dalla performance Blue Wedding di Annie Sprinkle e Beth Stephens.
Nel video anche alcune fotografie di Viviana Muti sulla performance che ho realizzato con Julius Kaiser “Il gioielliere” elaborata in occasione dell’evento collaterale della Biennale di Venezia “Blue Wedding” ospitati da Annie Sprinkle e Beth Stephens presso il Panel della Paura di Jota Castro alle Tese dell’Arsenale.
Annie e Beth si sono sposate in un’azione simbolica con il mare, racchiudendo temi come il diritto omosessuale al matrimonio e l’ecologia. L’Anti-priest Beatrice Preciado ha celebrato la cerimonia. Io e Julius Kaiser siamo come Annie e Beth una coppia lesbica e la nostra performance “il gioielliere”durante il Blue Wedding prevede una composizione estetica di una serie di perle conficcate sulla mia schiena. Il gioiello, status simbol, è usato per ferire in un richiamo al tema atavico delle differenze di classe e dei giochi di potere legati ai ruoli di genere. La performance “il gioielliere”è stata selezionata per il Dinner Art Gallery in Arizona ad agosto 2009.